mercoledì 11 giugno 2014

Cella 211 (2009)




Da poco assunto come secondino in un carcere di massima sicurezza Juan Oliver decide di visitare lo stabile un giorno prima di prendere servizio.
Durante la visita nel braccio più pericoloso(del carcere) un frammento di intonato cade dal soffitto e lo colpisce violentemente,sulla testa.
In attesa dei soccorsi i due secondini che lo accompagnavano nel tour decidono di distenderlo temporaneamente nell'unica cella disponibile,la cella 211.
Nello stesso istante scoppia una feroce rivolta capitanata dal carismatico e duro Malamadre,leader di tutti i detenuti.
Juan sarà costretto a fingersi uno di loro e sarà parte attiva di tutta la rivolta diventando l'uomo di fiducia di Malamadre.

Cercherà in tutti i modi di raggiungere la libertà per rivedere fuori la moglie al sesto mese di gravidanza.
Eccezionali le riprese dentro e fuori dal carcere con il supporto dei telegiornali che riprendono la rivolta dei famigliari di guardie e detenuti fuori dai cancelli.
In molteplici occasioni vengono fatte notare le situazioni di degrado e violenza che i detenuti sono costretti a subire quotidianamente.

Diretto da Daniel Monzòn nel 2009 Cella 211 è basato sul romanzo di Franciso Pèrez Gandul,ha ottenuto sedici candidature ai Premi Goya vincendone otto:



Vinto - Miglior film
Vinto - Miglior attore protagonista (Luis Tosar)
Vinto - Miglior attrice non protagonista (Marta Etura)
Vinto - Miglior attore rivelazione (Alberto Ammann)
Vinto - Miglior regista (Daniel Monzón)
Vinto - Miglior montaggio
Vinto - Miglior sceneggiatura non originale (Jorge Guerricaechevarría & Daniel Monzón)
Vinto - Miglior sonoro



" Il destino lo trascinerà all’inferno, e lui dovrà dimostrare che, come tutti noi, ha dentro un diavolo che ci permette di sopravvivere anche all’inferno.
Se “Cella 211″ è una tragedia classica, Juan Oliver è un personaggio che non ha nessuna maschera, a cui gli eventi imprimeranno in faccia tutta la sofferenza di coloro che sono costretti a vivere in condizioni che vanno al di là delle loro possibilità ".


Francisco Pérez Gandul 




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